Le Benedizioni Pasquali

Dall’anno scorso tutte le parrocchie della Zona Pastorale di Casalecchio hanno preso una decisone comune riguardo alle Benedizioni, che prosegue anche per quest’anno 2024 e per il futuro.

Non ci sarà più la benedizione nelle case.

Nelle Domeniche 03 -10- 17 marzo (anche alla messa prefestiva del Sabato) sia a S. Lucia che a Ceretolo solo nelle Messe festive chi lo desidera al termine della Messa è invitato a fermarsi per un breve momento di preghiera dove sarà data la benedizione e consegnato ad ogni famiglia un cartoncino e un “boccetta” contenente l’acqua benedetta, con l’invito poi che ogni famiglia si raduni insieme (magari il giorno di Pasqua) e reciti insieme la preghiera e possa così benedire con questo segno pasquale la mensa e la famiglia. Ogni famiglia che sarà presente in chiesa riceverà una boccetta d’acqua per famiglia. Non si possono prendere boccette per amici/parenti, ciò che è sacro non prevede distribuzioni industriali. Questa modalità di venire e ricevere l’acqua benedetta in chiesa inoltre riprende la prima e più antica tradizione della chiesa dove i fedeli il giorno di Pasqua andavano ad attingere l’acqua, benedetta nella Solenne Veglia Pasquale.

Qualcuno si domanderà ma chi è malato ed è realmente impossibilitato a muoversi?
In tempo di Quaresima vorremmo valorizzare e incentivare un’attenzione verso i malati, che non possono venire in chiesa. Concretamente malati o anziani impossibilitati a muoversi, se lo desiderano possono contattare la Parrocchia al 051. 571134 S. Lucia – 051.572045 Ceretolo per fissare un appuntamento con il parroco, che andrà a trovarli a casa per la confessione e la comunione, prima della Pasqua. Se quando telefonate non ci fosse nessuno e risponde la segreteria telefonica, se aspettate la fine del messaggio registrato, potrete lasciare il vostro nome e numero di telefono e sarete richiamati. Ricordo che se si va a far la spesa o altri giri, non si è impossibilitati a muoversi.

Si ricorda che tra i precetti della chiesa (n. 2042 del Catechismo della Chiesa Cattolica) si dice di comunicarsi almeno una volta all’anno per Pasqua e confessarsi almeno una volta all’anno.

Infine non vi nascondo che io (d. Matteo) non ce la faccio a stare dietro a tutto. Siamo tanti, questo è bello, però io sono uno e anche i ministri hanno impegni lavorativi e famigliari.

So che qualcuno dirà è l’ennesimo cambiamento… Avete ragione! Ma d’altronde sappiate che le cose cambiano per tutti, anche per i preti e in coscienza posso dire che facciamo tutto ciò che ci è possibile per non far mancare il necessario alle nostre comunità. Forse dobbiamo interrogarci su cosa è davvero necessario?